2011-12-18 Genova Righi-Forti-Casella

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Questo percorso attraverso i forti e le mura di Genova, per poi proseguire fino a Casella, permette di sfruttare il trenino per il ritorno da Casella, una ferrovia a scartamento ridotto molto caratteristica che percorre un lungo tratto montano nell'entroterra di Genova. Infatti per la partenza del nostro percorso, abbiamo parcheggiato l’auto dalle parti di Piazza Manin, nei pressi della stazione di arrivo del trenino. Ricordo che alla domenica i parcheggi benché siano rari, sono gratuiti. Abbiamo atteso l’autobus N. 64 delle 08,36 e siamo giunti alla fermata “Peralto” a Righi, da dove abbiamo iniziato la nostra escursione. Un centinaio di metri indietro e si inizia la strada asfaltata Via del Peralto che, fiancheggiando le mura del Forte Castellaccio, dopo circa 1,5 km superato il parcheggio e mantenendo la destra porta alla strada Via delle Baracche. Seguendo le mura del Forte Sperone poco dopo si inizia la salita per sentiero, contrassegno X Rossa, il quale porta in vetta al monte Peralto. (489 m) Il Forte Sperone è situato sulla sommità del Monte Peralto, noto anche come collina del Righi dal nome della funicolare che la collega al centro cittadino da Piazza della Zecca. L’area è meta molto frequentata, oltre che come accesso agli itinerari dei Forti, anche dagli appassionati di jogging. Da questo punto il sentiero percorre tutto lo sparti acque tra le valli Polcevera e Bisagno, fiancheggiando la strada, poco più in basso, di Via alla Costa di Bigato che collega tutti i forti successivi. Dopo pochi minuti si raggiunge il Forte Puin costruito dai piemontesi a partire dal 1815 e terminato nel 1830. Abbandonato a fine ottocento venne preso in concessione e restaurato nel 1963 dal professor Fausto Parodi, pittore che l'ha abitato per 15 anni. (508 m) Proseguendo per sentiero a Est del Forte siamo ormai in vista di che danno luogo rispettivamente al Forte Fratello Maggiore e, a sinistra, al Forte Fratello Minore. Tralasciamo il forte a sinistra per raggiungere salendo ciò che rimane del primo, solo la cisterna ricolma di detriti, i locali seminterrati di difficile accesso e residui del basamento originario che si scorge fra l’erba circostante. (644 m) Scesi ripidamente alla Sella del Diamante, il nostro itinerario prosegue a sinistra in “verticale” anziché salire dai 14 tornanti che si inerpicano fino al Forte omonimo. Si raggiunge il monte Diamante, punto più elevato del sistema di fortificazioni su cui sorge l'omonimo forte, appunto il Forte Diamante (667 m) con la postazione delle mura di Genova ubicata più a nord, nonché l’unica fuori dai confini comunali e facente parte del comune di Sant'Olcese. Deviando a Est inizia la ripida discesa fino alla locanda al valico di Trensasco ( 390 m) e, attraversata quest’ultima, si prosegue per Via dell’Acquedotto e poi mantenendo la destra per Via Costa di Pino. Dopo poco più di un chilometro, in località Crociera di Pino o Colla Torrazza in prossimità della piccola cappella di S. Bernardo, si inizia per una carrareccia in leggera salita, fino ad incontrare, dopo circa 2,5 km, un sentiero alla sinistra sempre contrassegnato da una X Rossa. (460 m) Si abbandona la carrareccia per iniziare una salita tra castagni ad Est del Monte Butegna, poi roccette al Monte Mezzano (637 m) fino ad una sella a Sud Ovest del Monte Alpe sulle tracce del metanodotto. Qui il sentiero devia a sinistra e passando per boschi di castagni arriva fino ad incrociare l’Alta Via poco a Nord del Colle di Creto. (740 m) Proseguendo a sinistra seguendo l’Alta Via dopo poco si arriva alla Cappelletta di Sella.(733 m) Si percorrono pochi metri su asfalto, poi si devia a sinistra per una mulattiera lato Val Polcevera e, proseguendo a sinistra ad un bivio, attraverso sali scendi a mezza costa, dopo circa un chilometro inizia la ripida discesa per Crocetta d’Orero. Verso il fondo si svolta a sinistra raggiungendo una strada presso una chiesetta in località Tiggia (579 m) e proseguendo per la strada asfaltata, al secondo tornante, si prende a destra per un sentiero, che scendendo tra gli arbusti, riporta sulla strada con la quale in breve arriva al valico di Crocetta d’Orero. (468 m) Seguendo la strada asfaltata Via Piano Grande in direzione di Casella si attraversa la SP 226 e per Viale Europa si raggiunge la stazione del trenino dopo circa due chilometri da Crocetta d’Orero. Il ritorno può essere effettuato per mezzo del trenino che dopo circa un’ora di percorrenza riporta alla stazione di Piazza Manin (93 m) La linea ferroviaria a scartamento ridotto, elettrificata sin dall'origine in corrente continua a 2.400 V (recentemente elevata a 3.000 V), percorre un tracciato molto ardito, con curve dal raggio minimo di 60 m e pendenza massima del 45 per mille senza l’ausilio della cremagliera, spesso a mezza costa fra le montagne che dividono le valli solcate dai torrenti Bisagno, Polcevera e Scrivia, attraverso numerosi viadotti e brevi gallerie. Nota: alla data della nostra escursione, per motivi tecnici il trenino non partiva dalla stazione di Casella ma dalla stazione di Vicomorasso dopo S. Olcese. Per il tratto di percorso interrotto, c’era un servizio di minibus navetta.


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