2012-08-17 Capanne di Cosola-Cosola-Pugraia-Cavalmurone-Capanne di Cosola

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Le antiche mulattiere, in uso per il traffico locale, oggi sono un ricordo del passato, così come i muli stessi che si vanno estinguendo. In questi anni col “trekking” si cerca di scavalcare a piedi l'Appennino e ci si accorge che queste montagne, sono ridiventate selvagge, in certi casi con uno stato di abbandono quasi totale, con frane, con borghi e villaggi in rovina. Lo scopo dell’escursione è di ritrovare il vecchio percorso che proseguendo dalla casa “Pugraia” portava ai prati sotto il M.te Legnà. Il percorso, nella prima parte che da C.nne di Cosola arriva a Montaldo di Cosola, non presenta difficoltà di rilievo, a parte i 630 m di dislivello in discesa fatto di corsa. Per risalire gli 800 m si richiede buon allenamento alla marcia in montagna, soprattutto a causa del sentiero quasi inesistente e con molte piante di traverso, che porta alla base del M.te Legnà. Alle Capanne di Cosola (1500 m), dalla parte opposta all'albergo lato val Borbera, inizia una stradina in salita segnalata con un pannello in legno e vari segnavia: Bianco-Rosso, un Rombo Blu, Due Cerchi Gialli Pieni, e un Quadrato Giallo Pieno, quest'ultimo dovrebbe essere quello per scendere a Montaldo di Cosola. Il percorso si tiene piuttosto in piano per poi scendere in corrispondenza della deviazione a destra per il Rifugio Orsi e quindi per il M.te Ebro. Continuando nel bosco, e superato un cancello, si raggiunge la Fontana Zerba, e dopo vari passaggi nel bosco di faggi si sbuca allo scoperto, attraversando, sempre in discesa, una zona di prati con vista del Monte Ebro fino ad arrivare sulla carrareccia “Fontana Fredda”che sale alla Bocca di Crenna. (1415 m) In direzione Nord si risale leggermente la carrareccia passando di fianco ad un abbeveratoio, fino al recinto del bestiame posto sul pianoro sotto la Bocca di Crenna, nei pressi di un altro abbeveratoio. Tra quest’ultimo e il recinto inizia la mulattiera che scende diretta e ripida a Montaldo per poi proseguire ad Aie e in fondo all’abitato, passando sotto ad un archivolto, giungere dopo una breve discesa al Ponte sul Rio Tovaglia. (890 m) Si oltrepassa il ponte e mantenendo la sinistra al bivio per Daglio salendo per alcune centinaia di metri il percorso svolta nuovamente a sinistra per la mulattiera, ripulita, che conduce alla “Pugraia”.(940 m) Si arriva su di un bel pianoro panoramico con la casa seminascosta sul fondo e una fonte alla destra. (1130 m) Si parla anche di resti di un’antica fornace forse di epoca romana, ma non li ho trovati. Proseguendo nel bosco in direzione Sud inizia la parte faticosa, dell’escursione, insidiosa per il tracciato non segnalato, appena visibile e per le numerose piante cadute di traverso nel canaletto. Pur non essendo proprio alle prime armi, qualche problema sull’orientamento l’ho avuto, soprattutto quando si cammina nel bosco, comunque la vecchia mulattiera è riconoscibile dal fatto che è all’interno di un canaletto che sale di costa, in direzione Est, con tratti in direzione Sud, fino ad arrivare ai prati sotto il M.te Legnà. Il percorso è comunque interessante, appenninico al cento per cento. Usciti dal bosco in un piccolo prato sotto al M.te Legna, (1510 m) si prosegue sempre in direzione Est, si passa nuovamente per un bosco per uscire in un altro prato più esteso e proseguendo si giunge all’insellatura tra Cavalmurone e Legnà (1600 m) dove si incontra il sentiero N.101. Si svolta a sinistra in direzione Nord per ambiente tipicamente prativo si prosegue sullo sparti acque tra la Regione Emilia e il Piemonte quindi a cavallo tra la stretta Val Borbera e la selvaggia Val Borreca, passando per il Cavalmurone (1670 m) fino a scendere verso C.nne di Cosola.


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